Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

domenica 9 gennaio 2011

Arriva l'Anno del Coniglio! Miti, leggende e tradizioni del capodanno cinese

La Festa di Primavera ( 春节 Chūnjié) o capodanno lunare in Occidente generalmente noto come capodanno cinese, è una delle più importanti e maggiormente sentite festività tradizionali cinesi.



Cartolina augurale di Yangliuqing

Il calendario tradizionale cinese è di tipo luni-solare, i mesi iniziano in concomitanza con ogni novilunio; di conseguenza la data d'inizio del primo mese, e dunque del capodanno, può variare di circa 29 giorni, venendo a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno, evento che può avvenire fra il 21 gennaio ed il 19 febbraio del calendario gregoriano. Quest’anno, il Capodanno cinese capita il 3 di Febbraio.

In ossequio con i dettami dell'astrologia cinese, ogni anno è contrassegnato da un "segno" animale, costituito da un ciclo di 12 elementi; il capodanno cinese determina il passaggio da uno all'altro di questi elementi: dopo l’anno della Tigre, il 2011 sarà l’Anno del Coniglio.

L'antichissima civiltà cinese assegnò all'astrologia un ruolo assai importante, che ancora oggi è radicato nella mentalità popolare. La nascita dello studio del cielo e delle sue influenze, in questo paese, si perde nella notte dei tempi, e numerose sono le leggende fiorite intorno ad essa. Una di queste narra che, un giorno, il Buddha chiamò a raccolta tutte le creature viventi. Per primi si presentarono al cospetto del Maestro di tutto il creato dodici animali, che, per premio della loro obbedienza, ricevettero un onore imperituro: ogni anno sarebbe stato consacrato ad uno di loro.

Il primo di questi animali fu il Topo, seguito dal Bufalo, dalla Tigre, dal Coniglio, dal Drago, dal Serpente, dal Cavallo, dalla Capra, dalla Scimmia, dal Gallo, dal Cane e dal Cinghiale. Secondo la volontà del Buddha, ogni animale associa le proprie qualità (meriti e difetti) all’ anno di cui è governatore. Per cui tutti i nativi di uno stesso anno hanno qualcosa in comune tra loro (carattere, tendenze, difetti) via via meglio specificati tenendo conto del mese, giorno ed ora di nascita, anche essi posti sotto la influenza di uno dei dodici animali. Tanto più gli animali che concorrono a definire la personalità di una persone sono in buoni rapporti tra loro, tanto più la personalità dell’individuo in questione sarà equilibrata e positiva. (questo meccanismo assomiglia al calcolo degli aspetti tra pianeti nell’astrologia occidentale). Analogamente, tanto più il proprio animale di nascita è in armonia con quello che governa l’anno in corso, tanto più quest’anno sarà fortunato (e viceversa). Il coniglio è associato alla luna e le persone nate in questo anno presentano alcune qualità di essa. Sebbene a volte timidi, sono ambiziosi ed astuti finanziariamente. Possiedono un insolito gusto estetico: si vestono bene e la loro grazia li porta ad essere amici di chi ama i pettegolezzi, sebbene essi stessi non dicano nulla che possa ferire gli altri. Pensano sempre prima di agire, ma a volte sono fin troppo cauti. A volte si sentono malinconici e raramente si arrabbiano.

Secondo la mitologia cinese, l'origine della Festa di Primavera viene fatta risalire ad una antica leggenda, secondo la quale nei tempi antichi vivesse in Cina un mostro chiamato Nian (年), solito uscire dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per predare esseri umani; l'unico modo per sfuggire a questo tributo di sangue era spaventare il Nian, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso. Per questo motivo, ogni 12 mesi, si è soliti iniziare l'anno nuovo con canti, strepitii, fuochi d'artificio e con l'uso massiccio del colore rosso. (guarda caso, “Nian” in cinese significa proprio “anno”…).

Le festività per il nuovo anno hanno luogo in un lasso di tempo di due settimane consecutive; la festa vera e propria inizia dalla sera della vigilia quando i parenti più stretti si ritrovano -generalmente a casa della persona più anziana- davanti ad una tavola riccamente imbandita, evento che può essere paragonato al tradizionale veglione del Capodanno occidentale. Le pietanze principali ed immancabili sono pesce e pollo: in particolare, in molte regioni della Cina, viene servito in abbondanza, in modo che ne avanzi con certezza e questo per ragioni scaramantiche. Un proverbio popolare recita infatti "nián nián yǒu yú" ( 年年有余) con il significato di "ci possa essere sovrabbondanza quest'anno", dove il termine "sovrabbondanza", pronunciato , è omofono alla parola "pesce" ( 鱼) venendo a costituire un gioco di parole. Molte famiglie quindi guardano programmi televisivi fino a mezzanotte, essendo questo divenuto uno dei passatempi preferiti.

Generalmente, durante questo periodo si tende a stare in famiglia, con visite ai parenti e agli amici più prossimi. Si cerca di vestire il più possibile in rosso, colore propiziatorio e tradizionale, e adornare le case e le strade con oggetti e ninnoli caratteristici. Nei giorni che precedono l'arrivo del nuovo anno ci si dedica solitamente alla pulizia radicale della casa: questo per spazzare via simbolicamente gli accidenti dell'anno passato e preparare la casa per l'arrivo della fortuna nel prossimo. L'arrivo del nuovo anno è accompagnato da tipiche frasi di gioia e felicitazioni, che vengono scambiate tra amici e parenti ad alta voce e con entusiasmo. Queste frasi vengono spesso raccolte sotto il nome collettivo di Jíxiánghùa (吉祥話), "parole di buon auspicio". Fra le più usate vi sono Xīnnián kuàilè; (新年快乐) "Felice anno nuovo!", oppure Guo Nian Hao ( 过年好) di significato simile. Un'altra espressione comune è Gōngxǐ fācái (恭喜发财) "congratulazioni e che sia prospero!".

Il primo giorno del nuovo anno è dedicato all'accoglienza ed al benvenuto delle divinità benigne del Cielo e della Terra. Ancor più importante, questo giorno è altresì dedicato alla visita di parenti e amici stretti, e soprattutto dei genitori e dei nonni. Tipica di questa giornata è la sfilata allegorica detta danza del leone, con il tipico enorme manichino rappresentante appunto un leone portato in giro per le strade cittadine. Durate la sera sono tradizionali gli spettacoli con fuochi artificiali ed esplosivi rumorosi. Probabilmente questo evento è un eco della antica leggenda del mostro Nian: si sfila per le strade inseguendo una maschera da leone, che rappresenterebbe il Nian. Ci sono due scuole: le danze del sud privilegiano la varietà delle tecniche e il movimento, implicando normalmente due persone, mentre quelle del nord si presentano impressionanti per la presenza di una decina o più decine di persone che danzano con l’accompagnamento di musica popolare, con un’ampia partecipazione di pubblico.

Nel secondo giorno le donne sposate sono solite fare visita ai loro genitori: nella società antica cinese, le donne, quando si sposavano, abbandonavano la propria casa paterna per entrare nella casa del marito e molto probabilmente tornavano a casa una sola volta all’anno (cioè questa). In un paese dove per secoli l’assistenza agli anziani è stata esclusivamente un onere della famiglia, si può capire come la mancanza di un figlio maschio rappresentasse un grosso problema …

Il terzo ed il quarto giorno del nuovo anno si trascorre solitamente a casa, astenendosi dal fare visita o dall'incontrare parenti e amici. Questo sia per questioni scaramantiche, in quanto è credenza comune che i litigi siano più facili in questi giorni, sia perché questi sono dedicati solitamente alla commemorazione dei defunti, in particolare per coloro che hanno perso un familiare nei tre anni passati.

Il quinto giorno è considerato la data di nascita del Dio cinese del denaro e della ricchezza; a Taiwan solitamente gli uffici e gli esercizi commerciali riaprono in questo giorno, tra grandi festeggiamenti di buon auspicio per gli affari.

Il settimo giorno del nuovo anno si celebra la ricorrenza del renri (人日), il giorno della creazione dell'uomo. È considerato una specie di compleanno comune, in cui ogni persona diventa più vecchia di un anno. Si è soliti festeggiarlo mangiando il tradizionale Yusheng (鱼生), una sorta di insalata di pesce crudo, in compagnia degli amici.

Il nono giorno è dedicato al culto dell'imperatore di Giada, re del Cielo nel canone taoista, a cui vengono offerte preghiere. C'è un mito poco conosciuto su come l'Imperatore di Giada divenne il capo di tutti gli dèi del paradiso. All'inizio dei tempi, la Terra era un luogo inospitale e non adatto alla vita. Gli uomini andavano incontro a tremende difficoltà; ma non avevano solo a che fare con una difficile sopravvivenza, ma anche con vari tipi di esseri mostruosi. A quell'epoca, non c'erano molte divinità a proteggere gli umani, e gli Xian (immortali) del cielo erano minacciati da potenti demoni. L'Imperatore di Giada era ancora un semplice immortale che aiutava, come poteva, gli umani sulla Terra, ma era triste poiché i suoi poteri non bastavano ad alleviare le sofferenze degli uomini. Decise così di ritirarsi su una montagna e coltivare il Tao. Lo fece per 3000 periodi di tempo, ognuno di 3 miliardi di anni. Sfortunatamente, una potente entità del Male stava conquistando la Terra e sottomettendo gli Xian e gli dèi del cielo, per proclamare la sua sovranità sull'intero Universo. Ma anche l'entità maligna si ritirò per accrescere i suoi poteri, e dopo altri 3000 periodi di tempo di 3 miliardi di anni ognuno, tornò, reclutò un'armata di demoni e si preparò per attaccare il Cielo. Gli Xian immortali si prepararono alla guerra, ma gli dèi non erano abbastanza potenti per respingere i demoni. In questo periodo erano i Tre Puri i sovrani degli esseri celesti. Fortunatamente l'Imperatore di Giada concluse il suo accrescimento nello stesso periodo della guerra. Era ormai abbastanza potente per sconfiggere il Male. Salì al cielo, constatò che la guerra stava per iniziare e che i demoni erano troppo potenti per essere sconfitti dagli dèi presenti. Decise di sfidare i demoni e la guerra iniziò. Montagne crollarono e fiumi strariparono; comunque l'Imperatore di Giada uscì dalla guerra vittorioso, grazie alla grande saggezza che aveva coltivato. Dopo aver scacciato i demoni più potenti, gli altri furono sconfitti dagli Xian e dagli dèi. Grazie alla sua saggezza, dèi e immortali proclamarono l'Imperatore di Giada loro sovrano.

Il quindicesimo giorno, è il giorno del Yuánxiāo jié (元宵节), che conclude le festività. La ricorrenza principale è la Festa delle Lanterne, durante la quale le famiglie escono per le vie cittadine con in mano lanterne accese e colorate. Fuori dalle case si accendono candele, per guidare gli spiriti beneauguranti alle abitazioni. È costume tipico consumare il Tangyuan ( 汤圆), un dolce di riso.

Ma perché si appendono le lanterne colorate? Secondo la leggenda, nel 180 a.C. l’imperatore Han Wendi, sarebbe salito al trono il quindicesimo giorno dopo l’inizio dell’anno e per commemorare l’evento avrebbe fissato la data come festa delle lanterne. Ogni anno la sera della festa egli lasciava il palazzo per divertirsi con la popolazione. Per l’occasione, tutte le famiglie appendevano lanterne multicolori di forma svariata lungo le strade. Nel 104 a.C. la Festa delle Lanterne venne ufficialmente inserita fra le feste nazionali più importanti. La decisione ne ampliò ulteriormente le dimensioni. Secondo i regolamenti, occorreva appendere le lanterne in tutti i luoghi pubblici e davanti ad ogni casa, in particolare nelle zone più animate o nei centri culturali delle città si dovevano tenere grandi mostre di lanterne, offerte all’ammirazione della popolazione, che poteva anche impegnarsi nella soluzione degli indovinelli ivi iscritti e danzare con le lanterne del drago. La manifestazione divenne così permanente, continuando nei secoli.

Secondo la tradizione popolare, durante la festa si mangiano gli Yuanxiao, un tipico di dolce fatto con farina di riso glutinoso e ripieno di ingredienti dolci, che in Cina simboleggia la riunione, l’affetto e la felicità familiare.

Le lanterne della festa sono realizzate con carta colorata nelle forme di paesaggi, edifici, personaggi, fiori, uccelli, animali e altre figure, tra cui spiccano le lanterne dei cavalli in corsa, decisamente le più caratteristiche. Si tratta di un tipo di lanterna-giocattolo che si dice abbia una storia di più di mille anni. All’interno questa possiede un meccanismo rotante ed una candela, che una volta accesa crea aria calda che sale e fa muovere il meccanismo ed i cavalli di carta ivi applicati, che paiono quindi galoppare. L’ombra dei cavalli si riflette sulle pareti della lanterna, dando dall’esterno l’impressione di una mandria di cavalli sfreccianti.

 Lo scambio di buste rosse, hóng bāo (紅包) contenenti piccoli doni, è tipico delle festività per il nuovo anno. Queste buste contengono sempre e solo denaro, solitamente in forma di monete. Per tradizione, il numero di monete contenuto nelle buste deve essere sempre pari, in quanto i numeri dispari sono associati con il denaro che si dona in caso di funerali. Inoltre, poiché in Cina (come in altri paesi dell'Est asiatico) il numero 4 è considerato di malaugurio, a causa di una sua assonanza con il termine "morte", le buste non contengono mai monete in numero di quattro o multipli; fa eccezione il numero 8, considerato invece di buon auspicio e pertanto otto monete sono una scelta standard nel caso si voglia fare a qualcuno un piccolo dono. Solitamente le buste rosse vengono regalate dalle coppie sposate ai familiari o agli amici più giovani e scapoli;

Il lato economico, in ogni manifestazione cinese, non manca mai: nella vecchia Cina la Festa di Primavera, la Festa delle Barche Drago e la Festa di Mezz’Autunno, erano le tre occasioni principali per condurre nuovi affari, grandi o piccoli, e per chiudere i conti. Nei periodi intercorrenti tra una festività e l’altra venivano condotte molte transazioni commerciali a credito, non solo con gente relativamente povera ma anche con famiglie benestanti, riguardanti perfino generi ordinari quali olio, sale, combustibile e cibi. I debitori che non erano in grado di pagare per quel periodo spesso si nascondevano dai loro creditori fino al Capodanno. In questo modo il loro pagamento poteva, se tutto andava bene, essere differito fino alla Festa delle Barche Drago (5° giorno del 5° mese lunare). Proprio per questa ragione i creditori e i loro agenti cercavano spasmodicamente i loro debitori il giorno della vigilia - ultima possibilità per regolare i conti. Talvolta essi correvano di qua e di là con la lanterna in mano, alla caccia dei debitori, fino al sorgere del sole il mattino del giorno di Capodanno. Ma secondo le convenzioni, in quel momento non si poteva più richiedere il pagamento di un debito anche se un’altra convenzione diceva che una lanterna in mano significava che era ancora la sera del giorno precedente e che quindi era ancora accettabile inseguire un debitore.

Anche se oggi molte tradizioni del passato non sono più così vive, per tutti i cinesi la festa della Primavera è molto importante: in questa ricorrenza in Cina chiudono le fabbriche per almeno una settimana ed i cinesi che lavorano nelle grandi città raggiungono le famiglie nelle città natali. Considerata la rilevanza della immigrazione interna, durante il periodo di capodanno, si assiste in Cina a degli esodi biblici … guardare per credere!

Alla stazione, in attesa dei treni....

1 commento:

  1. Complimenti,la descrizione e veramente azzeccata ^^ Siamo delle persone Che attirano l attenzione delle persone pettegole e a volte pensiamo troppo sul fare che cosa.Io sono nata A Torino,pertanto so poco della Cina,dato che non ho avuto mai l occasione di andare in Cina a festeggiare il capodanno con le mie nonne,percio leggendo Questo post,ho scoperto cose che nemmeno io sapevo,quindi vi ringrazio :)

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