Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

mercoledì 5 marzo 2014

Il monte Qingcheng, culla del taoismo religioso.





Mi è capitato di rileggere per caso un mio vecchio diario del periodo che ho passato in Cina per lavoro e ho realizzato che nulla avviene per caso: era il primo weekend che trascorrevo a Chengdu e non volevo annoiarmi in albergo per cui mi sono fatto coraggio ed ho chiesto alla reception se c’era da fare qualche gita nei dintorni. Al terzo rimbalzo (il mio inglese non era perfetto, ma anche le ragazze non scherzavano…) mi mandano al business center (che c’azzecca?) dove finalmente trovo i dépliant delle gite e dopo lunghe spiegazioni sulle varie alternativa opto per una gita al sistema di irrigazione di Dujianyan (l’avevo già notato sulla guida come posto interessante): lunga trattativa sul prezzo, misero sconto del 10%, però ottengo una guida che parlava inglese.
Il sabato mattina alle 7,30 salgo su un pullman scassatissimo con un autista fuori di testa che guidava come un pazzo, passiamo un ora in città a raccogliere gli altri partecipanti alla gita (tutti cinesi…) e finalmente partiamo. La guida si è rivelata subito un disastro: parlava ininterrottamente in un inglese improbabile… ne sapevo più io di cinese che lui di inglese.
Arriviamo finalmente a Dujianyan; la giornata è fresca (siamo a febbraio) ma serena. Il posto è bello perché oltre al sistema di dighe e canali ci sono molti templi eretti per venerare tutti i vari sponsor dell’impresa nelle varie epoche. Al tempo non avevo capito molto del progetto di ingegneria idraulica, che ho studiato (e capito!) questi giorni:


Arrivati all’ora di pranzo ci fermiamo per uno spuntino in uno di quegli squallidi ristoranti/garage tipici della zona: i miei compagni di gita si divertono molto a vedermi armeggiare con i bastoncini ma comunque il cibo è gradevole e nemmeno troppo piccante. Poi ripartiamo: ho capito che nel pomeriggio c’è la visita ad un certo monte Qingcheng. Arrivati sul posto, imparo da un bel cartellone in doppia lingua (che Dio stramaledica la guida…) che quello è il monte più famoso della Cina, dove è nato il taoismo religioso! Se lo avessi saputo, mi sarei preparato un po’…ma tant’è niente accade mai per caso! Così, a tanti anni di distanza, mi sono documentato un poco anche su questo luogo.

In realtà Qingcheng Shan ( 青城山, qīng chēng shān) è una catena montuosa che ricopre un’area di 200 km2,  formata da 36 picchi (quello più alto è il Laoxiao Ding, 1260 metri s.l.m.) che domina la pianura a sud del sistema di irrigazione di Dujianyan: assieme ad esso nel 2000 il monte Qingcheng è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.


Gli alberi crescono lussureggianti creando un’area verde tutto l’anno ed è questa caratteristica che gli ha donato il nome (letteralmente Qingcheng significa "barriera verde"). Anche d’inverno il clima è mite: sul monte non nevica quasi mai e i sentieri che si snodano lungo le sue pendici sono famosi per la loro quiete ( se si esclude naturalmente il rumore prodotto dalle folle di turisti nei giorni di festa). Ma oltre gli aspetti naturalistici, il motivo principale della fama di questo monte è che là ebbe origine la religione taoista.

Laozi ed i suoi immediati seguaci non si erano occupati di religione: la strutturazione religiosa del taoismo si ebbe soltanto nel II sec. d.C. con Zhang Daoling, [张道陵 zhāng dào líng (34-156)] che divenne il primo Tian Shi  [Maestro Celeste], seguito in questa funzione dal figlio Zhang Heng e dal nipote Zhang Lu. Da allora il titolo si trasmise ai discendenti.
Secondo la tradizione, Zhang era un magistrato nella provincia di Ba [oggi Chongqing], fervente seguace taoista: fu così che un bel giorno, rifiutate le offerte dell’imperatore che gli aveva proposto il prestigioso incarico di Tai Fu [Tutore Imperiale], si ritirò a vivere da eremita sul monte Beimang, dove praticò le tecniche per ottenere la longevità. Nel 142, Laozi stesso apparve in visione a Zhang sul Monte Heming, [vicino a Chengdu] ed informò l'eremita che il mondo stava giungendo alla fine, per essere seguito da un'era di Grande Pace. Laozi spiegò che quelli che l'avrebbero seguito avrebbero raggiunto un'altra vita, tramite il "Patto con i Poteri". Tramite questo patto, Zhang e i suoi seguaci avrebbero avuto accesso ai poteri ancestrali che dominano il destino del genere umano. Fu così che Zhang si trasferì sul monte Qingcheng, dove fondò la prima comunità taoista denominata Tian Shi Tao [天师道,  tiān shī dào, Via dei Maestro del Cielo] o Wu Dou Mi Tao [五斗米道, wǔ dǒu mǐ dào, Via delle Cinque Misure di Riso, probabilmente dalla tassa d'ingresso imposta agli adepti]; solo più tardi, con il diffondersi delle pratiche di ricerca dell'immortalità, si chiamò  Tao Jiao [道教, Dào Jiào, lett. “Insegnamento della Via”, ma di fatto “Religione Taoista”] mentre il taoismo filosofico fu denominato Tao Jia [ dào jiā, Scuola Taoista].

La grotta dove si ritirava a pregare e meditare ha preso da lui il nome di Tian Shi Dong [ 天师洞, Tiān Shī Dòng ,Grotta del Maestro del Cielo] ed oggi è una delle maggiori attrazioni per pellegrini (e naturalmente, turisti). Zhang scrisse anche 24 volumi di un classico taoista, chiamato Xiang'er, un commento al Daodejing. Zhang morì sul Monte Qingcheng nel 156 durante il regno dell'Imperatore Huan di Han all'età di 123 anni. Un’altra versione mitizzata dice invece che Zhang non morì, ma ascese al Paradiso con sua moglie e due discepoli, diventando immortale.
Molti elementi essenziali della cultura taoista sono incorporati nell’insegnamento del taoismo che emanò dai templi che furono successivamente costruiti su quel monte: durante la dinastia Jin  (256-420) Qingcheng Shan divenne il centro di irradiazione dell’ insegnamento taoista in tutta la Cina e durante la dinastia Tang, vennero là raccolti e sistematizzati i lavori di Du Guangting, una delle figure più importanti del pensiero e della scienza cinese,  che  costituirono quelle che oggi sono note come Scritture Taoiste.
Dal sec. XI la sede centrale del taoismo fu fissata a Long Hu Shan ("Monte del Drago e della Tigre") nel Jiangxi. Dopo un periodo di relativa decadenza, il tormentato periodo tra la fine della dinastia Ming e l’inizio della dinastia Qing, nel XVII secolo, ha visto convergere sul monte Qingcheng molti discepoli taoisti da tutte le parti della Cina: e così la montagna sacra ha riacquistato gradualmente il suo ruolo di centro intellettuale e spirituale del taoismo, ruolo che conserva ancora oggi.
La grande fama acquisita da Zhang Daoling come guaritore di malattie e taumaturgo favorì il rapido diffondersi della religione taoista. Egli considerava Laozi come suo maestro sia per l'arte delle guarigioni che per la ricerca dell'immortalità. Ma la religione taoista ha un carattere eclettico che le ha permesso di far propri non pochi elementi del buddhismo, assorbendo anche numerose pratiche dell'antica religione popolare. Si tratta di una religione non istituzionalizzata, espressione della società tradizionale cinese.
Ma torniamo al Monte Qingcheng: gli undici importanti templi taoisti sulla montagna riflettono l’architettura tipica del Sichuan occidentale: se si intraprende un’escursione per raggiungere la cima della montagna, il Tempio Jianfu, [建福宫 jiàn fú gōng , Tempio della Costruzione della Fortuna]  è il punto migliore da cui partire. Il tempio fu originariamente costruito durante la Dinastia Tang, intono 730 d.c., e successivamente riparato e ricostruito varie volte; ora restano soltanto due edifici e un cortile, adibiti a casa da tè. 


Uno degli edifici è composto da tre diverse zone che servono a commemorare i maestri e le divinità, il Padiglione Yuanyun e un limpido ruscelletto sono proprio di fronte a questo edificio, alle sue spalle invece si trovano punti scenici come la Pietra Chicheng, le Terme Ruquan, il Padiglione Shuixin e i Bagni. Durante la Dinastia Qing venne scritto un distico molto noto, composto da 394 caratteri Cinesi.
Superato il tempio, che di fatto è la biglietteria di ingresso, si comincia a salire il monte attraverso viottoli e lunghe scalinate che si addentrano nella foresta molto ombrosa e rinfrescante. Se qualcuno non si sente di salire con le proprie gambe, può sempre farsi “portare” da degli sherpa che ti fanno salire (ovviamente a pagamento) con  delle portantine.


 Per i più pigri c’è sul retro del monte, una piccola funivia che porta direttamente alla cima. Io ci ho messo due ore a salire ed un ora a scendere: ogni mezz’ora incontravamo un tempio, fino alla cima dove c’è un complesso più grande di cinque templi.

 Notevole è il Tempio Yuan Ming [元命宫, yuán mìng gōng, Palazzo del Destino Primario], situato sulle pendici del monte, fu eretto durante la dinastia Ming. Il tempio ha delle grandi sale: una dedicata al culto di Lao Zi ed un'altra dedicata alla dea Dou Mu. Quel cane della guida mi ha venduto che quella era… la madre di Lao Zi!


In realtà Dou Mu, la Dea del Cielo, è una divinità importante del pantheon taoista: prende infatti il nome dalla Stella Polare, [Dou Mu]  ed è considerata la Madre delle stelle dell’Orsa Maggiore. Dou Mu è depositaria del libro della vita e della morte, dove sono registrati per ognuno il giorno della nascita e quello della morte. Inoltre controlla non solo i  processi naturali del Cielo e della Terra ma l’equilibrio dell’ intero Universo. E’ la madre dei Nove Re Celesti. Viene rappresentata seduta su un fiore di loto, con quattro volti (rivolti ognuno ad un Punto Cardinale) ed otto braccia: nelle sue mani tiene: due cerchi che rappresentano il Sole e la Luna, una campanella che rappresenta il potere di controllare tutti gli elementi; un sigillo , che rappresenta l’autorità; arco e freccia, una lancia ed una spada per contrastare le forze negative, e infine un fiore o una bandierina.



In cima al monte merita di essere menzionato il Tempio Shangqing [上清宫,shàng qīng gōng, Palazzo della Chiarezza Superiore] uno dei più famosi templi Taoisti. 



La struttura base fu costruita durante la Dinastia Jin, mentre il tempio esistente fu completato durante il regno dell’Imperatore Tongzhi della Dinastia Qing. All’interno del sito sono preservati l’immagine di Taishanglaojun, ed  una preziosissima tavoletta di legno dove è inciso sia il testo completo del Classico Della Via e della Virtù Taoista, sia quello di Huangdi Yinfujing. Dietro il Tempio Shanqing c’è una rampa che sale per 100 metri e permette di raggiungere la cima del Monte Qingcheng, dove una piattaforma coperta di osservazione consente ai turisti di contemplare l’alba e le nuvole, se si passa la notte si potranno anche ammirare i bagliori celesti.


Una ultima curiosità: Qingcheng Shan fu il set del cartone animato Kung Fu Panda 2 della DreamWorks.


Fonti: